
Chi ha paura del totem scacciaguai – La Repubblica
A Napoli il corno funziona alla rovescia. Anziché scacciare i guai, li attira. E proietta l’ombra della discordia sul Ferragosto in casa de Magistris. Con sindaco e cognata l’un contro l’altra armati. Sarà che i portafortuna di nuova generazione non sono più quelli di una volta.
In ogni caso la nuova installazione che a Natale s’innalzerà sul lungomare come un iperbolico totem, sta scatenando un’autentica guerra fra conservatori e innovatori, apocalittici e integrati, puristi e possibilisti. I primi si stracciano le vesti per la profanazione della cartolina. Gli altri, più prudentemente, non ne fanno una questione estetica, ma economica. Perché se il corno ripeterà la buona performance di Nalbero in termini di presenze, occupazione, viralizzazione positiva della città, i benefici saranno superiori ai costi. E poi con i simboli l’atteggiamento più saggio resta quello del grande fisico Niels Bohr.
Il padre della meccanica quantistica teneva sempre con sé un amuleto e a un amico che si scandalizzava rispose ineffabile “Non credo alla scaramanzia, ma mi hanno assicurato che funziona anche per chi non ci crede!”. E visto che la città di fortuna ne ha davvero bisogno un grande sabba intorno al supercorno potrebbe essere un esorcismo collettivo. Se non altro una buona idea per Capodanno.
Discussion about this post