
Vince il meccanismo del desiderio – il Caffè
Inevitabile, per l’antropologo Marino Niola, docente all’università di Napoli, che nella “società dell’imitazione”, dove l’apparenza prevale sulla sostanza, che il falso si sovrapponga al vero. “E il meccanismo del desiderio si aggiorna in continuazione – dice l’antropologo -. Come ben sanno le aziende dei brand più prestigiosi, che in fondo anche grazie alla diffusione della contraffazione alimentano la loro fama, e spesso sono i primi ‘falsari’ dei loro prodotti”.
In che senso?
“In più modi. Creando un margine spropositato tra il costo reale dell’oggetto, il suo valore e il prezzo di vendita, ad esempio, e facendolo produrre a basso costo dagli stessi fornitori che poi replicano l’oggetto stesso”.
Come dire che il vero valore dell’oggetto è più nell’apparenza.
“È così. Al di là del fattore economico, della disponibilità alla spesa, chi acquista queste griffe taroccate sa benissimo che l’apparenza inganna, ma molti si accontentano dell’apparenza di uno status che non potranno mai avere. L’importante è comunque apparire”.
E non è sempre stato così? Non si è sempre cercato, tramite gli oggetti che ci circondano, di apparire di un livello sociale più elevato?
“Certo, ci si poteva anche spacciare per cavalieri al posto di scudieri… Ma in passato alcuni oggetti erano destinati solo a certe classi sociali, erano cose veramente preziose. Parliamo di alto artigianato, giorni e giorni di lavoro, pezzi unici che non potevano essere replicati se non allo stesso prezzo e a volte neanche ci si riusciva se la mano non era la stessa”.
Poi siamo scivolati nella società dell’apparire…
“Siamo passati da una società verticale ad una orizzontale, dove tutti illusoriamente sentono di far parte dello stesso ceto solo esibendone gli stessi status symbol. E visto che basta l’apparenza che importanza ha se l’oggetto in questione è un falso?”
Quindi la guerra alla falsificazione è persa in partenza?
“Sì, ma più che il danno commerciale dovrebbe preoccupare quello d’immagine. Un prodotto alimentare di pregio spacciato per genuino fa più danni di un orologio di marca taroccato. Una cosa è la reputazione di un fascino, altra quella di un sapore”.
Nessun mercato si salva?
“Ma se persino il denaro ha fatto cortocircuito… Quando mai si è vista una moneta, come i 5 franchi, venduta a meno della metà del suo valore?”. [Download PDF]
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