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Il nemico numero uno degli Stati Uniti si chiama grasso – il Venerdì di Repubblica

22 Aprile 2017

Un’apocalisse lipidica oscura il cielo dell’America. È una densa nube di grasso che appesantisce i corpi e grava sulle anime. A dirlo è Chin You, docente di Storia americana all’Università di Sydney, e autrice del libro Supersizing Urban America, appena uscito dalla University of Chicago Press. Le cifre sciorinate dall’autrice sono impressionanti. Più di un americano su tre è obeso. E, secondo la rete dei centri di controllo e prevenzione delle malattie, ogni anno 112 mila persone muoiono a causa del sovrappeso. Il governo federale considera l’oversize l’emergenza numero uno, più del terrorismo, e cerca in ogni modo di sconfiggere questo male. Che però, come dimostra Jou, ha in larga parte contribuito a provocare. Perché all’origine del problema ci sono proprio le politiche economiche inaugurate negli anni Sessanta, esenzioni fiscali, mutui agevolati al franchising, che hanno favorito la diffusione esponenziale dei fast food nei quartieri etnici di tutte le città.
Le intenzioni di partenza erano buone. Le misure intendevano, infatti, sostenere l’imprenditoria delle minoranze e la rivitalizzazione delle periferie. Il risultato è che ora ad essere colpita dal flagello è soprattutto la popolazione afroamericana e, in generale, i ceti meno garantiti, che in origine dovevano essere i beneficiari dell’intervento statale. Il fenomeno è così noto che l’industria del junk food ci scherza sopra. Una catena che ha l’impudenza di chiamarsi Heart attack grill ha in carta un terrificante hamburger Quadruple bypass. E il fenomeno rischia di travolgere anche noi. Forse bisognerebbe rendere obbligatoria la lettura del libro di Jou. Soprattutto per gli amministratori pubblici.

Marino Niola
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