
Piazza e scuola per rinascere (e vincere le elezioni) – il Venerdì di Repubblica
Un paese senza piazza è un paese spiazzato. Un agglomerato di case e di strade senza cuore e senza testa. È quel che hanno pensato i giovani di Palomonte, una cittadina del salernitano distrutta dal terremoto del 1980 e sfigurata dalla ricostruzione. Un gruppo di millennials con in testa l’avvocato-filosofo Mariano Casciano, l’antropologo Simone Valitutto e la direttrice della biblioteca Elisa Panza, ha puntato sulla cultura per tentare di far rinascere la loro comunità. Scegliendo la piazza e la scuola come luoghi-simbolo di una lista civica che a sorpresa ha vinto le ultime elezioni amministrative con 24 voti di scarto. Trasformando quella che sembrava una mission impossible in una scommessa politica e in un laboratorio di cittadinanza.
A ispirarli, oltre all’insegnamento del sognatore Gerardo Marotta, fondatore dell’Istituto Italiano per gli studi filosofici di Napoli, è stato l’innovativo progetto di Renzo Piano della scuola-comunità. Una sorta di nuova acropoli che, insieme agli alunni, ospiterà aree comuni e servizi per la collettività come palestra e auditorium e accoglierà perino il mercato cittadino, sotto il porticato dell’edificio. Che i ragazzi popoleranno al mattino e i cittadini al pomeriggio. Fondi ministeriali permettendo, che comunque la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha dichiarato di voler destinare all’impresa. Per trasformare l’utopia in realtà è stato chiamato Massimo Alvisi, collaboratore di Piano nel gruppo di Casa Italia che coinvolge tecnici della zona perché l’idea sia pienamente condivisa. Così la piazza potrà tornare a essere il centro vitale della polis, la scuola il suo motore di ricerca e la cultura il propellente per progettare un futuro migliore.
Discussion about this post