
Infuria la guerra tra le tribù del cibo. E non solo a tavola – il Venerdì di Repubblica
Il popolo della bistecca minaccia i vegani. Così il loro festival, previsto per domani a Calais, è stato annullato dal sindaco della città francese per ragioni di ordine pubblico.
In realtà la mobilitazione di macellai, cacciatori, allevatori e fromagers ha indotto il primo cittadino a sospendere la manifestazione per evitare che le frange più bellicose dei due fronti passassero dalle parole ai fatti. Così la tavola, che una volta era il luogo della convivialità, diventa un campo di battaglia, lo specchio di una società sempre più incazzata, ringhiosa e aggressiva. In guerra perfino con se stessa. Il numero delle tribù alimentari cresce ogni giorno e soprattutto aumenta l’intolleranza reciproca fra un credo dietetico e l’altro. Che si contrappongono con lo stesso fanatismo delle antiche sette religiose. Eretici contro ortodossi. Vegani contro vegetariani, carnivori contro antispecisti. Proprio questi ultimi, che contestano la superiorità dell’uomo sulle altre specie, nei mesi scorsi in Francia hanno vandalizzato numerose salumerie e macellerie.
Sull’altro fronte si moltiplicano gli onnivori violenti, che si sentono in diritto di aggredire chi non si comporta come loro. Come quelli che a Milano, nel maggio scorso, hanno fatto irruzione in un ristorante vegano e malmenato due clienti. Così le scelte alimentari diventano altrettanti fattori scatenanti di un integralismo che insieme ai cibi rifiuta anche le persone che li mangiano. In realtà quest’autismo sociale, che dai social si rovescia sulla tavola, è il sintomo di una tribalizzazione sconcertante.
Che sembra ansiosa di passare dalla forchetta ai forconi.
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