
Consumatori, è tempo di mettere le mani nel piatto – il Venerdì di Repubblica
#Foodforchange, cibo per cambiare il mondo. È il tema dell’edizione 2018 del Salone del Gusto – Terra Madre, l’appuntamento biennale di Slow Food che ha aperto i battenti ieri a Torino e proseguirà fino a lunedì 24. Nella storicasede del Lingotto si discuterà a tutto campo di ciò che mettiamo nel piatto e, soprattutto, di come farlo nella maniera migliore coniugando essere e benessere, eccellenze ed emergenze, tipicitàe sostenibilità, bontà ed equità. Ovvero, come il cibo cambia noi, ma anche come noi possiamo cambiare il cibo e, di conseguenza, quel pezzo di realtà che ruota intorno alle scelte alimentari.
Che ormai sono diventate piattaforme politiche a tutto tondo, visto che le grandi questioni del presente sono tutte direttamente o indirettamente legate al food. In primo luogo perché le mutazioni decisive della storia, dall’invenzione dell’agricoltura a quella degli Ogm, sono sempre avvenute in punta di forchetta. E poi perché si sta facendo sempre più chiaro che ciascuno di noi, con i suoi consumi alimentari, contribuisce a decidere in che modo vivremo e in che mondo abiteremo. Ecco perché, da cittadini consapevoli, abbiamo il diritto-dovere di mettere le mani nel piatto e di valutare le ricadute che i nostri gusti, vizi, sfizi e virtù hanno sull’equilibrio ambientale e sulla giustizia sociale.
Fino ad ora è stato soprattutto il mercato a scegliere per noi, orientandoci, seducendoci, a volte infinocchiandoci, ma sono ogni giorno di più coloro che vogliono contribuire a cambiare le regole di un gioco sempre meno trasparente. Che riduce il cibo a merce e null’altro. In fondo noi consumatori siamo un esercito potente e trasversale, non ricattabile e non licenziabile. Ma ancora non lo sappiamo
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