
Amazon fu inventata dalla Serenissima. Nel Cinquecento – il Venerdì di Repubblica
Il modello Amazon non è nato negli anni Novanta a Seattle. Ma nel Cinquecento a Venezia.
E in entrambi i casi il core business è stato il libro. Lo racconta una bellissima mostra in corso nella città lagunare nella splendida cornice del Museo Correr fino al prossimo 7 gennaio. Titolo: Printing Revolution 1450-1500. I cinquant’anni che hanno cambiato l’Europa. Un esercito di esperti guidati da Cristina Dondi, dell’Università di Oxford, dopo aver analizzato una mole imponente di Big Data, ha svelato tutti i risvolti economici del primo mercato globale del libro.
Che ha il suo centro nella Serenissima Repubblica dove, molto prima di internet, fu inventato un sistema di distribuzione planetaria da fare invidia all’e-commerce. Per far presto i libri partivano semilavorati, solo testo. Illustrazioni e note si aggiungevano a destinazione, nei centri di smistamento che i Veneziani avevano aperto nei punti strategici del Mediterraneo.
Oggi si chiamerebbero hub. Allora come ora, i più venduti erano i tutorial.
Istruzioni per imparare la retorica, la matematica e soprattutto il latino, che era la lingua veicolare del tempo, come per noi l’inglese. Una copia costava quanto il salario di mezza giornata di un operaio.
Spopolavano anche i volumetti che insegnavano a fare le cose di ogni giorno.
Vinificazione, tessitura, tintura dei capi a regola d’arte, gioco dei dadi, astrologia, ceramica. Autentici bestseller erano i libri di cucina. Perfino Leonardo ne aveva nella sua biblioteca. Andavano a ruba anche moduli prestampati per chiedere le indulgenze. Bastava inserire a penna i dati del peccatore e l’anima era salva. Pagando s’intende. E poi qualcuno dice ancora che con la cultura non si mangia!
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