
È buona e giusta, l’eco polpetta salverà il mondo – il Venerdì di Repubblica
È arrivato il fake hamburger. Ma questa volta sa davvero di carne.
A inventarlo è stato Joseph Puglisi, professore di biologia a Stanford, e vincitore del Bologna Award 2018. Lo scienziato, padre messinese e innamoratodel Belpaese, ha presentato la sua eco-polpetta nei giorni scorsi a Fico Eataly Word, il parco tematico bolognese dedicato alle eccellenze italiane, dove ha ritirato il premio. Il progetto nasce da Beyond Meat, una startup di Los Angeles che ha dietro finanziatori come Bill Gates e altri cervelli della Silicon Valley. La sua mission è studiare i segreti di pancetta esalsicce per riprodurli in laboratorio con ingredienti vegetali e senza l’uso di Ogm.
La ricetta è semplice, proteine di piselli, olio di cocco e barbabietola per colorare il tutto. Detta così fa passare subito l’appetito. E invece il sapore è incredibilmente buono. Molto simile all’originale, compreso lo sfrigolio e la crosticina. Ma con un impatto ambientale infinitamente minore. E allora perché chiamarlo hamburger? La risposta di Puglisi è secca. Perché il consumatore è abitudinario ed egoista e vuole avere la sensazione di mangiare della vera falsa-carne. A convincerlo, insomma, non sono le ragioni dell’ambiente ma quelle del gusto. La sfida è di portare i cittadini globali, in primis gli americani che divorano un miliardo di panini l’anno, a sostituirne almeno un terzo con la versione green. Negli Usa il falso già spopola e comincia a farlo anche in Europa. Se funzionerà, farà bene alla salute delle persone e a quella del Pianeta.
Un guadagno etico e dietetico. Ma anche gastronomico, visto che il panino è pure buono. Eppure il suo inventore, che lo mangia insieme al sottoscritto, rimane insoddisfatto. «Manca il Ketchup».
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