Menu & Search

Che delitto aver fatto fuori i commensali – il Venerdì di Repubblica

21 Giugno 2019

Siamo sempre più soli col nostro piatto. Mangiare in compagnia ormai sta diventando un’eccezione. Lo dice una ricerca di Oxford Economics e del Centro nazionale per la ricerca sociale britannico apparsa sul Guardian. Quel che esce è una fotografia preoccupante della solitudine del cittadino globale.
Un inglese su tre mangia abitualmente da solo e nelle grandi città come Londra la percentuale arriva addirittura a uno su due. La vita commensali zero non è più una prerogativa da commessi viaggiatori o da cuori solitari ma uno standard sempre più diffuso. È la convivialità a essere un’eccezione. Il pasto con gli amici e con i propri cari esiste solo nelle immagini edulcorate della pubblicità natalizia. Oltretutto la maggior parte degli eaters contemporanei consuma pranzi e cene a casa, di fronte al computer o alla tv. A fregarsi le mani sono le industrie del cibo che stanno riempiendo scaffali e frigo di prodotti monoporzione. In primis, hamburger, bistecche verdure e pizza. La razione kappa dell’esercito dei single.
Ci troviamo di fronte a una vera mutazione antropologica che sta cambiando i nostri usi e consumi. In fondo la condivisione del cibo è il più universale dei rituali umani. Addirittura in lingue come lo spagnolo il termine comer, che significa mangiare, deriva da cum-edere, cioè mangiare con. Come dire che l’alimentazione umana è comunicazione con gli altri. Lo pensavano anche gli antichi Greci che stigmatizzavano come monofagi i masticatori isolati e li consideravano persone pericolose e asociali. Questi dati insomma più che un’evoluzione sono il segno di una regressione del nostro mondo che sta riducendo il cibo quotidiano a pura funzione nutritiva. Un lonely planet nel vero senso della parola. Dove ciascuno dialoga senza poesia con il suo pacchero solitario.

Marino Niola
Related article
Estratto di “Il presepe. Una storia sorprendente”(Il Mulino editore) pubblicato il 9 novembre su Il Mattino

Estratto di “Il presepe. Una storia sorprendente”(Il Mulino editore) pubblicato il 9 novembre su Il Mattino

Michel Leiris la sua Africa – La Repubblica 8 agosto 2022

Michel Leiris la sua Africa – La Repubblica 8 agosto 2022

 

Le asettiche parole non bastano più – il Caffè

Le asettiche parole non bastano più – il Caffè

Il linguaggio prima di significare qualcosa, significa per qualcuno, diceva…

Discussion about this post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Type your search keyword, and press enter to search